martedì 16 aprile 2013

McDermott: "Marching on together"

McDermott si è calato perfettamente nella parte. Il nuovo manager infatti, nella prima chiacchierata con la stampa, successiva alla sua nomina, ha parlato a lungo dell'impatto con il pianeta Leeds ed ha sottolineato quanto l'inno del club rispecchi la sua filosofia manageriale. "Marching on together", il canto del tifo Whites, è anche la sintesi perfetta del suo modo di gestire un club.

Il canto che si è levato dagli spalti nei minuti finali del derby vinto contro lo Sheffield Wednesday è stato una dichiarazione di intenti, prontamente sposata da mister McDermott. L'unità e il lavoro di squadra hanno contraddistinto il periodo di Brian sulla panchina del Reading. La stessa mentalità che ora il tecnico 52enne ha intenzione di stabilire ad Elland Road. Basta con le divisioni, con le polemiche, con le critiche. Tutti devono remare nella stessa direzione per ottenere i risultati sperati. Marching on together, appunto.

“Sono molto contento per come si è comportato il pubblico sabato scorso. Sull'1 a 1 il pubblico ha iniziato a farsi sentire e ho chiesto a Nige (Nigel Gibbs, il suo asistente): Questa è una cosa positiva, vero? Ed era proprio così”, ha detto McDermott.


“Ci hanno sostenuto e quando ci siamo trovati sul 2 a 1, con tre minuti ancora da giocare, hanno iniziato a cantare Marching On Together. È così che deve essere”.


“Se avessi una frase per sintetizzare la mia filosofia di vita sarebbe ‘Marching On Together’. Ricordo di aver già sentito questo canto due anni fa ed era stato semplicemente fantastico”.


“Volevo essere in campo quanto prima sabato, proprio per sentire il coro. Ma non ha senso cantarlo e poi non metterlo in pratica, per noi, come gruppo e come club”.


“Sono davvero contento dell'ambiente, tutti vogliono andare nella stessa direzione. Tutti dobbiamo andare nella stessa direzione. E la cosa vale per tutti, per il presidente, l’amministratore delegato, i proprietari e il sottoscritto. Non farò chiacchiere, ma solo del mio meglio per fare le cose nel modo giusto. Non farò mai nulla a discapito del club”.

“La cosa più importante è come ci si comporta in campo, cercherò di fare in modo che i giocatori possano divertirsi e giocare senza paura. Sabato, a fine primo tempo, gli ho detto che l’unica cosa di cui non bisogna aver paura è il calcio e il risultato di una partita. Dobbiamo andare in campo e giocare senza paura e sentirci tutti sulla stessa barca, questo è tutto ciò che ho sempre chiesto. E, in generale, se si ha tale predisposizione, si ottengono i risultati”.


“Voglio che la squadra giochi senza alcun timore, perché non ci sarà la cultura della critica in questo club. Se un giocatore perde la palla, dovrà corrergli dietro. È molto semplice. Se i tifosi vedono una reazione, quando si perde la palla, so che saranno comunque dalla nostra parte.

“Abbiamo Tonge, Diouf, McCormack e un terzino destro con grandi qualità. Qui ci sono giocatori che sanno passare bene la palla. Questo è ciò che abbiamo bisogno di fare”.

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