mercoledì 2 aprile 2014

Quando finirà tutto questo?


Un’altra sberla, in pieno volto, e ko tecnico al 54’ del secondo tempo. Ad Elland Road l’iraniano Ghoochannejhad, nome quasi impronunciabile, con un chirurgico tiro di sinistro manda al tappeto il Leeds United. Non fa più notizia perdere in casa contro il Charlton, nè prendere 4 reti dal Bournemouth o lasciare i 3 punti al Doncaster. Il Leeds è una barca alla deriva, con una grossa falla nello scafo. L’acqua continua ad entrare e nessuno riesce a metterci una pezza. Né la società, né l’allenatore, né i giocatori. La GFH ha deciso di non sganciare più una sterlina per il club perché secondo gli accordi presi con Cellino sarebbe toccato a lui provvedere alla gestione finanziaria. Cellino, dopo aver sborsato quasi 10 milioni per pagare stipendi e pendenze varie, ha deciso di dire basta e di chiudere i rubinetti, almeno fino al buon esito dell'appello contro la decisione della Football League. La proprietà continua a latitare, David “the snake” Haigh prova a flirtare con Ken “f*****ing” Bates (un connubio mortale...) e i giocatori attendono ancora parte degli stipendi del mese di marzo.

A fare da contorno a tutta questa farsesca situazione, ieri sera contro il Charlton, è arrivata la terza sconfitta consecutiva, quarta nelle ultime cinque gare giocate ad Elland Road. La classifica si intristisce sempre più, anche se al momento la zona retrocessione sembra ancora lontana. La squadra è in un punto di non ritorno, in attesa solo di quel 3 maggio che metterà fine alla stagione 2013/14. McDermott sembra incapace di gestire una situazione più grande di lui. Va sicuramente dato atto al manager di essere il solo a metterci la faccia e di dover, sempre e comunque, essere l'unico ad affrontare le domande della stampa. Però viene il sospetto che quel piangersi addosso, quel voler rimarcare le difficoltà societarie, sia ormai un ritornello da tirare fuori per giustificare ogni sconfitta. “Give the players any excuse and they’ll take a mile”, come ha detto John Hendrie a BBC Late kick l’altra sera.

McDermott dovrebbe occuparsi solo del campo, di tattica, di allenamento e non sarebbe suo compito dover fronteggiare la stampa (il coraggioso David Haigh non rilascia interviste ormai da mesi), informare i giocatori che non verranno pagati ed essere la sola voce del club in queste difficili settimane. Ma anche sul campo qui la squadra sta fallendo. Prestazioni incolore, partite giocate pessimamente e condotte ancora peggio da chi siede in panchina fanno pensare, ormai sempre più tifosi, che BMD non sia l’uomo giusto. Perchè sostituire Smith all'intervallo per far entrare Hunt? Con tutte le giustificazioni che si possono dare al buon Brian è evidente come la sua gestione non abbia portato nessun miglioramento. In campo i ragazzi giocano con la paura di chi sa che, immancabilmente, arriverà il gol degli avversari e non ci sarà forza e lucidità per provare la rimonta e di chi è pronto ad appigliarsi ai problemi societari per spiegare un'altra sconfitta..

In queste situazioni poi, con precisione assoluta, ogni episodio si rivela avverso. Ghoochannejhad trova la traiettoria perfetta, McCormack invece, al 94', si fa parare il rigore del possibile pareggio.


Formazioni

United: Butland, Wootton (Poleon 70), Lees, Pearce, Warnock, Byram, Mowatt, Tonge, White, McCormack, Smith (Hunt 46). Subs. Cairns, Pugh, Brown, Murphy, Stewart.

Charlton: Hamer, Morrison, Dervite, Ghoochannejhad (Petrucci 85), Wiggins, Wilson, Jackson, Cousins, Pigott (Obika 53), Poyet, Ajdarevic (Harriott 78). Phillips, Sordell, Wood, Nego.

Marcatori: Ghoochannejhad al 54'

1 commento:

  1. Ormai è uno sfacelo e sto guardando a quanti punti è la terzultima. Che tristezza.

    RispondiElimina