sabato 16 gennaio 2016

Byram a un passo dalla cessione

Le conferme ormai si rincorrono e la notizia che oggi, a Hillsbrough, non sarà della gara non fa altro che avvicinare un addio ormai scontato. A meno di impensabili “folgorazioni sulla via di Damasco” quella di martedì contro l'Ipswich è stata l'ultima partita di Sam Byram con la maglia del Leeds United. Ieri in conferenza stampa Steve Evans ha confermato che il club ha accettato l'offerta economica dell'Everton (una cifra di poco superiore a 3,5 milioni di sterline) e che domenica ci sarà un incontro tra i rappresentanti del giocatore e la dirigenza dei Toffies per definire i dettagli del contratto. Nonostante West Ham e Newcastle si siano rifatte sotto nelle ultimissime ore pare ormai sicuro che il futuro di Sam sia a Goodison Park, dove potrà confrontarsi con la Premier League, lavorare con uno staff tecnico di primissimo ordine che lo stima da diversi anni (Martinez nelle ultime stagioni ha costantemente monitorato le prestazioni dell'esterno nato a York), ma soprattutto giocare per un club solido e stabile, l'esatto contrario del nostro povero United.

Catapultato in prima squadra quasi per caso, Warnock lo incluse in un'amichevole estiva perché necessitava di un terzino destro e di quel 18enne esile neppure conosceva il nome, Byram iniziò a impressionare, allenamento dopo allenamento, partita dopo partita. Impossessatosi della maglia di difensore destro, nonostante il mercato estivo voluto dal manager avesse portato proprio per quel ruolo l'acquisto più costoso: Lee Peltier (sigh!), Byram divenne un raggio di luce in una stagione mediocre. Nella stagione successiva incontrò diverse difficoltà a causa di un fastidioso infortunio all'anca che si trascinò fino a maggio. Proprio per questo con McDermott perse il posto da titolare e, la stagione successiva, con Hockaday, sembrò ormai diventato un corpo estraneo. La promozione di Redfearn però ci riconsegnò il vero Byram. Grazie al suo contributo e a quello degli altri ragazzi cresciuti a Thorp Arch il Leeds conquistò una tribolata salvezza. Non c'erano solo luci però. Le ombre di un rinnovo di contratto che non arrivava cominciavano ad addensarsi dalle parti di Elland Road. Con il prospetto migliore dell'Academy non si riusciva a trovare l'accordo. Cellino voleva un nuovo contratto a cifre ridotte, Byram voleva che venisse giustamente riconosciuto il suo valore. Incontri e trattative non portavano però alla fumata bianca, ma anzi rendevano i rapporti tra le parti sempre più tesi. Poi la rottura. Sam non rinnova. Il club decide di chiudere le trattative.

Neppure l'intermediazione di Pearson riesce a riaprire un canale chiuso. Le parti si erano ormai troppo irrigidite sulle proprie posizioni e lo spazio per la mediazione non c'è più. Rosler inizia ad accantonare Sam (non sappiamo se per ordini dall'alto), e così fa anche Evans durante le prime settimane della sua gestione. Poi contro il Wolverhampton Byram torna in campo. Due gol gli valgono il premio di Man of the match. Quel 22enne conferma di essere un giocatore troppo importante per la squadra, ma soprattutto rimane uno dei più amati dai tifosi che non perdono occasione per cantare il suo nome. La società tenta l'ultima carte: rinnovo fino al 2017 alle stesse condizioni economiche dell'attuale contratto. La stessa proposta fatta a Cook in estate: un modo per guadagnare tempo e cercare di spuntare condizioni più vantaggiosi per la cessione. Perché ormai è chiaro: il Leeds ha messo sul collo di Byram un bel cartello con scritto “FOR SALE”. Evans non manca occasione per ribadire che una sua partenza a gennaio sarebbe preferibile, viste le verità contrattuali. Il coach spera di rastrellare qualche spicciolo per fare mercato. L'arrivo dei giocatori dei suoi desideri passa infatti proprio dalla cessione del “migliore”. Un modo di agire ormai collaudato a Elland Road: si vende chi dovrebbe essere il perno della squadra del domani per comprare mestieranti e vecchi arnesi. Fu così anche con Howson. Uno che non avrebbe mai lasciato il Leeds di sua volontà, ma che finì al Norwich, costretto da un presidente interessato solo al proprio tornaconto.

Se ne va così, dopo 142 presenze e 10 reti, Samuel Mark Byram. Un calciatore che aveva la Premier League nel destino, ma che, con una società più lungimirante, avrebbe dovuto compiere il salto con la maglia dello United.

Nel giugno 2017 scadranno anche i contratti di Cook e Taylor. Altri due che non mancheranno di ammiratori e proposte. Si vuole arrivare a una situazione simile a quella vissuta con Byram oppure il club è pronto a far firmare nuovi (e lunghi) contratti a chi deve tassativamente far parte del Ledds del domani?

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