giovedì 30 ottobre 2014

Redfearn: "It's still Leeds United, it's still Elland Road and they still pull on the white strip"


È un Neil Redfearn determinato quello che si è seduto di fronte ai giornalisti nella sala stampa di Thorp Arch, alla vigilia della gara contro il Cardiff. In Galles Redders tornerà a sedersi sulla panchina dello United, nel tentativo di riprendere il filo interrotto con la nomina di Darko Milanic. Questa volta però l'avventura non sarà temporanea. Cellino e Redfearn infatti stanno discutendo gli ultimi aspetti del nuovo contratto che, anche formalmente, darà a Neil il titolo di head coach. Le parti sono molto vicine e lo stesso allenatore ha detto di aspettarsi la firma prima della gara di sabato. L'ostacolo relativo all'ingaggio sembra dunque superato e, già domani, potrebbe arrivare la firma sull'accordo che dovrebbe avere durata annuale.

"Ho avuto una bella chiacchierata con Massimo mercoledì ed abbiamo affrontato un paio di questioni importanti”, ha detto Redfearn. “Oggi è tornato al campo di allenamento e non ci sono grandi distanze tra di noi. Dal mio punto di vista tutto sembra sistemato e se riuscissimo a chiudere prima del fine settimana sarebbe perfetto. Idealmente è quello che vorrei”.

Le trattative si son protratte alcuni giorni perchè Redders ha voluto chiarire alcuni aspetti prima di lasciare l'Academy e prendere il comando, definitivamente, della prima squadra. “Ovviamente volevo alcune rassicurazioni sui piani di cui avevamo parlato in precedenza, nei quali il Presidente mi aveva detto di vedermi al club per il presente e per il futuro. Mi aveva detto che ero il futuro del club e volevo solo sapere se le cose erano ancora così, Massimo mi ha confermato 'si sei ancora il futuro del club' e quindi ho voluto trovare un riscontro di queste parole nel contratto e in altre questioni”.

“Lo stipendio non sarà mai l'ostacolo principale, ma ovviamente voglio essere qui per il lungo periodo. Ho sviluppato questa Academy e stiamo iniziando a coglierne i frutti. Se riusciremo a continuare sulla strada tracciata questi ragazzi saranno un beneficio enorme per il club negli anni a venire e io potrò vedere la realizzazione di questo lavoro. Voglio esserne parte”.

“Sono pronto a sacrificarmi per questo club, perché il quadro generale possa sempre migliorare. Il Leeds United che conoscevo da ragazzo non è lo stesso animale di oggi, ma è pur sempre il Leeds United".

Redfearn è apparso pienamente consapevole dei rischi che un tale lavoro possa avere, soprattutto con un presidente come Cellino: “Sono qui per un progetto, ma non sono diverso dagli altri allenatori, anche io devo vincere le partite. Dobbiamo essere coraggiosi per avere successo. Voglio che la mia squadra vada in campo, giochi e non abbia timori. Voglio che i giocatori mostrino orgoglio. Come club dobbiamo pensare in positivo e la squadra deve tornare a vincere le partite come ha fatto in precedenza”.

Ancora non è stato definitivo chi sarà il suo assistente, ma Redfearn ha chiarito di avere un “nome in mente” per quel ruolo e che solo quando il suo contratto sarà definito avanzerà la candidatura. Inoltre è stato stabilito che, qualora le cose non dovessero funzionare, per lui ci potrebbe essere il ritorno all'antico ruolo, quello di direttore dell'Academy o di allenatori di una squadra giovanile: “Le cose nel calcio possono accadere. Nel caso, ad essere onesto, sarei felice di allenare l'under 11”.

L'avventura inizierà contro il Cardiff, in una gara difficile, in un campo su cui il Leeds non vince da ormai 30 anni. “Cardiff sarà un buon test. Voglio dalla squadra una buona prestazione. Abbiamo un paio di acciaccati e domani proverò la squadra che voglio mettere in campo”.

Nessun commento:

Posta un commento